M atteo Renzi non attese come l’apostolo Matteo la chiamata del Padre ma quella della sua brigata per predicare la Buona Novella a tipetti tosti come Bersani e D’Alema: tempo e potere perso. Capì che è più complicato affrontare le correnti del Pd che quelle del golfo del Leone. Ma esistono ancora chiamate alle quali non si può dire di no? Per Stefano Bonaccini, Elly Schlein, Paola De Micheli e Gianni Cuperlo quando la situazione è grave, e per il Pd anche seria, nessun dubbio: il sì è dovuto. Ma cosa vuole la sinistra? Che cosa propone? E chi è, in definitiva, il progressista? Di sicuro, ma pochi se ne sono accorti, lo è stato più Draghi di D’Alema. Credo sia difficile fare il leader e anche diventarlo. Dietro ai Togliatti e ai De Gasperi c’erano l’esilio e la galera e, per fare il caso di Berlinguer e Moro, un’educazione morale che ti accompagnava sempre e dovunque. È finita l’epoca delle piazze e dei piazzisti, dei festival e delle piadine, questa è la stagione di facebook e di twitter. Ma c’è sempre chi aspetta il messaggio della speranza e c’è un forte bisogno di giustizia. Non è necessario, per saperlo, ricorrere ai sondaggi: può bastare anche un vecchio cronista. Dopo tante promesse non aiuta neppure quel “qualcosa di sinistra” suggerito da Nanni Moretti ma servono fatti, non per la destra o la sinistra, ma per il Paese.

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