Punto esclamativo!
Caffè Scorretto
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P er compito istituzionale, leggo più o meno tutte le notizie principali che L’Unione Sarda pubblica quotidianamente. Nei giorni scorsi, sono stato colpito da due di esse. Il titolo della prima recitava: “Isili, torna il ginecologo”. La seconda: “Lanusei, Pediatria resta aperta”. Se non fosse vietato dalle regole non scritte della titolazione, il collega avrebbe aggiunto un punto esclamativo, per esprimere in qualche modo la sorpresa per aver dato, una volta tanto, due buone notizie. Ma, mi domando, che ci sia un ginecologo a Isili e un pediatra a Lanusei non dovrebbe essere normale? In teoria, non sarebbero notizie. In una Sardegna normale, non lo sarebbero. Ma che la sanità sarda non sia normale lo sanno anche i bambini, che poi sarebbero i piccoli pazienti del famoso pediatra di Lanusei. A conferma della anormalità della sanità sarda la piccola storia raccontata da un mio caro amico. La moglie ha contratto una pleurite. Accompagnata al Pronto soccorso del Brotzu, la poveretta ha dovuto aspettare tre ore all’aperto con 38 di febbre in attesa del triage. Poi si è sciroppata altre tre ore in sala d’attesa aspettando di essere visitata e ha raggiunto la stanza dove è stata ricoverata alle 2 del mattino. Medici e infermieri che si prodigano in condizioni difficili non hanno alcuna colpa di questa vergogna. Ma qualcun altro sì.