S ergio Mattarella non ha alcuna voglia di farsi rieleggere, un po’ perché ha diritto e bisogno di riposare e un po’ perché è imbarazzante che il Paese non sia in grado di garantirgli una successione. Lo ha fatto capire in due o tre occasioni, con allusioni significative alla sua età e alle convinzioni del suo predecessore Leone, eppure ogni giorno c’è chi, per calcolo o per paura, propone di ignorare la sua volontà e infliggergli un altro mandato. A questo punto il presidente non potrebbe parlare apertamente? Fermo e quieto com’è nel suo stile: “Preferirei di no, grazie”. Ne ricaveremmo tutti due grandi vantaggi. Primo: capiremmo che questo è un Paese libero, dove perfino il capo dello Stato è padrone del proprio destino. Secondo: ci libereremmo di un ceto giornalistico specializzato, sussiegoso e compiaciuto, che campa decifrando i colpi di tosse del presidente come gli indovini interpretavano il volo degli uccelli. E quindi se Mattarella si mette il maglioncino è segno che non vuol essere tirato per la giacchetta, se in trattoria prende solo il primo dev’essere un no in codice al secondo mandato…

Presidente, dica che non vuol essere rieletto e li lasci tutti a bocca aperta e a penna asciutta. Se non lo vuole fare per sé, lo faccia per i lettori dei giornali. Finché ne ha il potere, ci conceda questa grazia.

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