S opravvivranno soltanto i cardinali. Gli ordinali moriranno uccisi dall’eutanasia dell’ignoranza. Non parliamo di gerarchie ecclesiastiche. Parliamo di numeri. Che, come ci hanno insegnato a scuola, hanno due glifi: quello latino e quello indo-arabo, che dalla fine del XV secolo divenne il più usato non solo dai matematici, ma anche dalla gente sia istruita sia incolta. I numeri romani, ossia gli ordinali, andarono in disuso. Ma non furono del tutto aboliti. Rimasero a indicare i secoli, l’ordine di successione dei papi e delle dinastie, i quartieri di alcune città e poco altro. Li si trova nelle didascalie museali e nelle catalogazioni. E proprio nei musei si sta commettendo il “delitto”. Prima il Louvre ora il Carnavalet, dove si racconta la storia di Parigi, stanno sostituendo gli ordinali con i cardinali. Motivo: la gente non li conosce. E in Italia, dove il peggio è bello e va imitato, si avanza la proposta di abolirli dall’insegnamento perché i ragazzi li ignorano e non sanno leggerli. Invece di impegnarli in uno sforzo culturale si preferisce abbassare il loro livello educativo. In uno sketch cabarettistico di molti anni fa un finto radiocronista annunciò: il papa appena eletto prenderà il nome di Giovanni ics ics uno uno uno. Satira mordente e preveggente della cultura grillina.

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