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Caffè Scorretto
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N ella narrazione giornalistica, che spesso è sbrigativa ma non infondata, i grandi protagonisti della politica vengono divisi fra idealisti e cinici. Kennedy e Kissinger, per stare sui due poli classici dell’immaginario collettivo occidentale, oppure Aldo Moro e Giulio Andreotti, per stare dalle parti nostre.
Naturalmente per poterti permettere una grande politica di marca idealista devi avere enormi mezzi (american style) o carisma assoluto (Wojtyla), quindi è naturale che un Paese politicamente modesto ed economicamente in affanno come l’Italia debba ridursi spesso non tanto al cinismo quanto al suo cugino povero, il pragmatismo gretto (che amiamo presentare come machiavellismo).
Ma se a luglio, alla faccia di ogni decenza e perdendo quota agli occhi della comunità internazionale, decidi di riallacciare i rapporti col regime di un dittatore immondo come Assad nella speranza di potergli rimandare tra le grinfie un po’ di immigrati che in Italia cercavano scampo dalle atrocità, e quello a dicembre crolla di schianto senza che tu avessi il minimo sentore che potesse accadere, allora sei fuori dalle categorie classiche. Molti rifugiati probabilmente se ne andranno comunque, perché a casa il clima ora sembra più respirabile, ma intanto tutti sanno che tu non sei un falco né una colomba. Sei un tordo.