S alvini sta tentando di recuperare i desaparecidos: Province, ponte sullo Stretto, Cnel, Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro. “Sono convinto che le Province sono indispensabili per le scuole e le strade”. Di più, sono fondamentali ma da sole o anche in ristretta compagnia non possono giustificare l’esistenza in vita di un ente che il 99 per cento degli italiani anni fa, con un referendum, ne aveva chiesto l’abolizione. Ai cittadini che le scuole e le strade siano seguite dai Comuni anziché dalle Province con tutta la loro impalcatura burocratica non gliene può fregare di meno. Ma non ritiene il ministro che infischiarsene della volontà popolare faccia perdere punti alla già scarsa credibilità della politica? “O Roma o Orte” era l’irridente gioco di parole di Mino Maccari, “Lo Stretto è un do di petto” è quello che si può attribuire al leader della Lega per convincere i suoi dell’effetto revival; è vero abbastanza caruccio, (15 miliardi di euro che potrebbero raddoppiarsi) che però lo incoronerebbe re delle due Sicilie. Infine il Cnel, ossessione di Renzi e passione di Meloni-Salvini passando per Renato Brunetta che da presidente dell’ente è stato chiamato a studiare da destra il salario minimo della sinistra. Niente è impossibile. Chi sottovaluta gli italiani sbaglia. Se il recupero non riesce, l’alternativa è pronta: rifondano.

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