“N on ho niente da dire ma lo devo dire”. Marcello Marchesi con una delle sue folgoranti battute inceneriva l’assurdo, di ieri e di oggi. Un secolo fa l’ingegnere tedesco Sorgel presentò il progetto “Atlantropa” per prosciugare il Mediterraneo chiudendolo con due dighe, una nello stretto dei Dardanelli e l’altra nello stretto di Gibilterra. Così non ricevendo neppure una goccia d’acqua dal Mar Nero e dall’Atlantico sarebbe nato il continente più grande, più bello e più ricco del mondo. Una ridicolaggine del genere non poteva che finire nel ridicolo alla pari con la promessa fatta da un pretendente a un seggio nel Consiglio regionale della Sardegna, di portare il mare a Macomer sottraendone una giusta dose a Bosa. Sbarrare il “Mare nostrum” per alcuni deve essere una fissa. “Bisogna chiudere il Mediterraneo” urlano alcuni esponenti politici per contrastare con un’invasata visione l’invasione dei migranti. Chiudere alle navi il Mediterraneo sarebbe come spingere la Sicilia per unirla alla Calabria che, pazzia per pazzia, metterebbe fine alle discussioni con vista del ponte sullo Stretto. O anche ripetere il tentativo di strappare con un carro a buoi la fontana Rosello di Sassari per portarla a Sorso. Una follia! Bloccare, chiudere, sbarrare, sono verbi che sanno di cavalli di Frisia; in mare non sono la ricetta, al massimo una barzelletta.

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