U na raffinata legge della politica dice che solo la sinistra può permettersi di fare cose di destra e viceversa (è una questione di spendibilità del capitale di consenso, capacità di trainare il proprio elettorato etc etc). Così quando Renzi abolì l’articolo 18 molti politologi, come gli astronomi quando viene avvistato un pianeta che i loro calcoli avevano già previsto, si entusiasmarono (gli operai un po’ meno): ma guarda un po’ il giovanotto come spariglia, ma guarda com’è spiazzante e machiavellico, si vede che è fiorentino! E si disposero di ottimo umore ad aspettare nelle loro biblioteche che la destra facesse qualcosa di sinistra. Da poco hanno rimosso pietosamente gli ultimi due, mummificati nell’attesa, dopo la classica segnalazione dei vicini insospettiti dall’odore. Certo, un paio di giorni fa era parso che il governo di destra-destra-centro volesse fare una cosa non diremo di sinistra, ma almeno equa, e allestire un redditometro che ci aiuti a capire come può un idraulico con tre castelli nella Loira guadagnare meno di un bidello. Ma poi Salvini e Meloni si sono ricordati del valore della privacy e pare che non se ne farà più nulla, tanto più che a breve ci sono le Europee. Ma a proposito di elezioni, e se a questo punto una cosa di sinistra la facesse il Pd, per esempio appoggiando davvero Schlein quando dice sì al referendum per ripristinare l’articolo 18?

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