A ndrea Prencipe, rettore della Luiss, prestigiosa università romana di scienze sociali della Confindustria, ha affidato la prolusione d’apertura dell’anno accademico a Paola Cortellesi, attrice, comica, sceneggiatrice, regista. Nessuno s’aspettava da lei una lezione magistrale di scienze sociali e politiche come era d’obbligo ai tempi di Guido Carli, cui l’ateneo romano è intitolato. La signora Cortellesi non ha deluso i progressisti cui appartiene. A suo dire ha tenuto una lezione «semplicemente morale»: la morale del catechismo woke. Con tagliente ironia ha criticato il sessismo e «le favole che umiliano le donne». Il politicamente corretto, che sta invadendo ogni ambito sociale, è entrato anche nei templi del sapere. Alla Luiss, dove si studiavano, e forse si studiano ancora, Karl Popper, Ludwing von Mises, Friedrich von Hayek, Murray Tothbart, tutti campioni del liberalismo e della libertà, oggi insegna anche Alessandro Orsini, che strizza l’occhio ai dittatori e contesta la società occidentale. Non c’è da stupirsi, quindi, se il rettore annuncia trionfante d’avere stipulato accordi con l’ambasciatore dell’Iran, uno stato criminale finanziatore del terrorismo islamico: «al fine –dice- di stabilire relazioni bilaterali tra i due Paesi a livello scientifico, accademico e tecnologico». Conclusione: non sempre il Rettore è Magnifico.

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