L’organo ribelle
Caffè Scorretto
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I l politicamente corretto è entrato in carcere. Lo stato del New Jersey circa un anno fa decise di assecondare l’ideologia transgender. Emanò un provvedimento, tuttora in vigore, che consente ai detenuti un’originale libertà di scelta: essere reclusi in una prigione maschile o in una femminile. Una determinazione adottata per riconoscere, senza più infingimenti, la presenza dei transgender anche nella società carceraria. Transgender è una parola ombrello che comprende tutte le persone che non si identificano nel sesso assegnato loro dalla nascita. Si tratta di un forte malessere esistenziale che la psichiatria definisce disforia di genere. Andare incontro ai problemi di questa minoranza di cittadini è giusto e civile. Ma bisogna saperlo fare e prevedere, per evitarle, spiacevoli conseguenze. Come quelle di questa vicenda grottesca. Demi Minor, transessuale di 27 anni, che sconta in un carcere femminile del New Jersey 30 anni di reclusione, ha messo incinte due sue compagne di cella. Biologicamente è uomo, ma sente d’essere donna. Perciò condivide la prigione con donne e non con uomini. Tutto regolare, tutto politicamente corretto. Ma c’è un ma: gli ormoni di Demi Minor non si sono adeguati al nuovo status e un organo ribelle del suo corpo ha fatto di testa sua. Politicamente molto scorretto.