L a seconda cosa che colpisce di Afd - la prima è il suo angoscioso botto elettorale - è il profilo della leader. Uno si aspetterebbe una Crudelia De Mon xenofoba, una bigottona tutta Sangue&Suolo, e invece Alice Weidel vive in Svizzera, cioè nel Gran Paradiso delle élite riccone e cosmopolite, e ha sposato una immigrata srilankese da cui ha due figli. D’altra parte era felicemente omosessuale anche Pim Fortuyn, il leader della destra radicale anti-Islam olandese assassinato nel 2002. E la moglie di JD Vance, vice di quel Trump che deporta a favore di telecamera i migranti in catene, è figlia di due immigrati indiani.

Vengono in mente certi protagonisti dell’ultrasinistra anni Settanta che brindavano col Dom Perignon alla rivoluzione proletaria nei party cortinesi del dopo-sciata, senza peraltro che i loro seguaci ci trovassero nulla di incongruo.

Viene un dubbio: a destra i diritti civili e l’apertura mentale sono diventati il nuovo caviale, un lusso consentito ai capi purché sappiano intonare con sentimento l’elogio del pane duro? Più semplicemente: una parte crescente di europei ha in corpo tanto odio e tanta paura da applaudire perfino chi privatamente razzola bene, o comunque liberamente, purché dal palco sappia predicare male fino a gonfiare le vene del collo?

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