L’idea lassativa
Caffè Scorretto
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L a storia sa essere ironica. Nessuno novant’anni fa, quando furoreggiava come purga di regime, avrebbe immaginato che il ripugnante olio di ricino sarebbe diventato una fonte di energia. Uno dei simboli del dispotismo fascista tornerà di moda. Avrà funzione diversa da quella di allora: non più lassativo per purificare le idee riottose attraverso la scorciatoia dell’intestino, bensì risorsa per combattere il caro bollette. Usarlo come evacuante sarà considerato uno spreco. Estratto dai semi dell’omonima pianta servirà a produrre un carburante a bassissima emissione di anidride carbonica per alimentare i motori diesel, senza doverli modificare. Inquinerà 90 per cento meno della benzina e costerà la metà. Roberto Cingolani, capo del misterioso dicastero della transizione ecologica, ci crede. Tanto da averlo fatto inserire nel decreto contro il caro energia. La pianta più politicizzata della storia diventerà un tassello pregiato nel mosaico strategico degli ecologisti. Al diavolo petrolio e metano. Greta Thunberg, ingrugnita ninfa della natura, finalmente potrà sorridere. Le sue apocalittiche visioni saranno mitigate dal miraggio di aerei, treni, auto, motonavi e missili mossi da motori a olio di ricino. Con il rischio, però, di risvegliare in qualche nostalgico del fez sopite lassative idee.