I l giro di vite deciso dal Governo Meloni contro i rave party ha scatenato le solite polemiche. A sentire gli oppositori, in questo modo si starebbe soffocando la libertà d’espressione dei giovani. Dunque alla fine del 2022 scopriamo che questi raduni illegali, fatti di musica “spaccaorecchie”, droga e alcol in eccesso sono forme d’arte o giù di lì.

Dunque vietarli sarebbe un attentato alla libertà. Non capisco perché i gestori delle discoteche debbano rispettare rigidissime norme in materia di sicurezza e somministrazione di alcol, mentre chi occupa abusivamente un capannone, per di più pericolante, possa essere libero di fare quello che gli pare. Compreso espletare i bisogni fisiologici non nelle toelette, peraltro assenti, ma dove capita. Mentre il sindaco di Quartu zittisce la musica al Poetto a mezzanotte per garantire il riposo dei residenti e per motivi di ordine pubblico (non è un caso che il numero degli episodi di violenza sia crollato), da altre parti si può suonare e ballare per tre giorni e tre notti di fila. Per chi ha la memoria corta, nell’agosto del 2021, il rave nei pressi di Viterbo si è concluso con due morti, alcune violenze sessuali, un numero non contabilizzabile di coma etilici e diversi cani morti per il caldo perché lasciati alla catena sotto il sole. Una grande dimostrazione di libertà d’espressione.

© Riproduzione riservata