Libertà d’opinione
Caffè Scorretto
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S e l’Europa vuole salvarsi deve far circolare liberamente il pensiero, senza limiti alla libertà di opinione e d’espressione.
Se l’Europa si vuole salvare deve far circolare liberamente i prodotti delle aziende tecnologiche, senza barriere fiscali e strettoie a protezione dei dati.
Chiunque abbia una formazione progressista si riconoscerà di più nella prima affermazione. La seconda suona meno coinvolgente e ha un vago retrogusto di capitalismo disinvolto.
Eppure la seconda è di Draghi, che parla d’Europa con la preoccupazione e la competenza che sappiamo. E avvisa: senza una visione comune del fisco sulle imprese di nuova generazione, l’Ue si impone i dazi da sola.
La prima invece è di Vance, il viceTrump: sa che un’Europa unita sarebbe un gigante capace di dare le carte, mentre l’America vuole trattare singolarmente con la Francia, la Germania, l’Italia. Perciò vede di buon occhio il fattore disgregante dei sovranismi, che le “opinioni” in libera circolazione rafforzano. Ieri Gabanelli sul Corriere faceva un esempio di opinione in libera uscita: dicono che il cancelliere Scholz ha perso negli incendi californiani una villa milionaria. È una menzogna studiata per aiutare Afd alle elezioni. Funzionerà? Certamente, almeno nel cranio di chi ci vorrà credere. Ci sono Paesi dove la libertà d’opinione è un sogno negato. Da noi invece è una responsabilità.