L’allegro funerale
Caffè Scorretto
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I Giochi hanno avuto il sopravvento sullo show. Gli atleti, la gioventù che compete e si esalta, hanno fatto dimenticare L’“Olimpia pride”, lo spettacolo “fluido” andato in scena sui ponti e sulle rive della Senna. Il tintinnio argentino delle medaglie lo ha relegato tra gli eventi del passato. Ma c’è un passato che non passa perché proietta un’ombra lunga di sé. Come quella della parata woke della Parigi olimpica progressista: offensiva, irrispettosa della nostra identità e del cristianesimo. In nome di una malintesa laicità. Un’ostentazione volgare e di cattivo gusto culminata con “L’ultima cena” queer. Sembra che per fare spettacolo non esistano altri argomenti oltre alla derisione e allo scherno della fede cristiana. Ormai è un’ossessione. La parodia non si estende mai a altre religioni, che agli oltraggi rispondono con il terrorismo. È un sintomo della disgregazione dell’Occidente. È la conferma che noi europei stiamo uccidendo la nostra civiltà, quindi noi stessi. Celebriamo l’apoteosi del mondo woke, che con espedienti psichedelici facciamo apparire migliore, più moderno e avanzato di quello tradizionale. Tutto a cuor leggero, ridendo e applaudendo, confondendo spettacolo e Messa di requiem. Avviso ai distratti d’Occidente: sono in corso le prove tecniche di un imminente allegro funerale. Si celebrerà nel Crazy Horse della Ville Lumière.