M ary Quant non ha inventato le gambe, però le ha scoperte. E questo in certi casi può essere un merito ancora più rilevante (anche se gli italiani fra i quaranta e settant’anni sono orgogliosamente certi che Cristoforo Colombo abbia scoperto l’America, ma sono decisamente più grati a Sergio Leone per averla inventata).

Per renderle il giusto onore di scopritrice, oggi che la salutiamo mentre intraprende il grande viaggio dopo 93 anni su questo pianeta, sarebbe bello non confinare il suo coccodrillo e i suoi ritratti nelle pagine di moda, costume, società e via sdrammatizzando. Ci starebbe bene un pezzo in politica, magari internazionale. Perché è nella parte più seriosa dei giornali e dei notiziari che diamo notizia delle donne ammazzate ancora nel 2023 perché non si coprono la testa o il volto o il pezzo anatomico che l’aguzzino di turno ha proclamato tabù.

Poi, certo, si potrà sempre dire che in molti ambienti la minigonna e i tacchi hanno fatto la fine della giarrettiera, optional funzionali all’immaginario maschile. Ma questo non è colpa di Mary: la sua è stata una scoperta di libertà e di autodeterminazione. Il resto è patriarcato, un sistema di potere che i maschi non hanno scoperto: lo hanno proprio inventato.

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