V orrei tanto sbagliare e irridere ai sondaggi ma questa volta difficilmente topperanno: metà votano e metà restano a casa. La gente guarda in faccia la realtà e anziché rispondere alla partecipazione cade in depressione. Hanno voglia di tirare in ballo il Covid, la guerra e persino le cavallette. Risposta: il Covid ha drenato un sacco di miliardi dall’Europa, la guerra è una scusa e le cavallette andavano combattute e non ingrassate con contributi a profusione. Non funziona neppure l’appello alla Giorgio Gaber “la libertà non è uno spazio libero, la libertà è partecipazione”. Per non parlare di quelli di Letta, Meloni, Renzi, Salvini e Zagrebelsky che pure ha una testa grande quanto il cognome, dei filosofi della Magna Grecia e di Montesquieu che ti scompone anche l’anima: niente da fare, a votare non ci vanno comunque. Ai giovani la politica brucia come il fuoco di Sant’Antonio e le generazioni più mature hanno perso non solo la convinzione che votare, compresi i referendum, era un dovere assoluto perché Dio ti vede e Stalin pure ma anche la libertà di scegliere chi votare. Non è più così, agli impresentabili i partiti aggiungano i lorsignori che hanno fatto più danni che portato benefici. Inutile cercare i colpevoli, quelle facce un po’ così negherebbero persino che fu Adamo a mangiare il frutto proibito.

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