S ulla Giustizia ne dicono di cotte e di crude. Ma quando un medico che molestava le pazienti evita di finire agli arresti domiciliari con un braccialetto di sicurezza, allora scopriamo che esiste anche la cottura media. Non vai in galera in attesa di giudizio per “questi atti seriali commessi con spregiudicatezza”, potrai continuare ad esercitare la professione ma per un anno ti è fatto obbligo di non visitare donne. Lo ha scritto il Gip nell’ordinanza che respinge la richiesta della Procura di Torre Annunziata che chiedeva l’arresto del cardiologo di Pompei accusato di violenza sessuale su almeno sette donne. L’ambulatorio resta aperto ma per soli uomini. Se è lecito paragonare le cose piccole con le grandi verrebbe da dire che se ti becco rubando carciofi, come spesso è capitato, anziché spedirti in carcere o farti disintossicare dallo spinoso di Samassi, ti lascio libero ma con il divieto di avvicinarti ai carciofeti. Si potrà dire che in punto di diritto il paragone è sballato ma non è la prima e non sarà l’ultima volta che una sentenza si discosta dal sentire comune che, al netto degli eccessi e degli accessi ai social, odora di antica saggezza. Al cuor non si comanda è una di quelle; il cardiologo corregge la frase fatta: si può comandare. La compressa giusta sistema i battiti e raffredda gli spiriti.

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