I l bagno nella vasca è di destra, come la minestrina e il reggicalze, mentre la doccia è di sinistra come il minestrone e i collant: pensavamo avesse chiarito tutto Gaber nel 1994. E invece mancava Li Gotti.

Nell’avvocato che denuncia Meloni per la scarcerazione del torturatore libico prevale il passato remoto da missino o il passato prossimo da ulivista? Il sottotesto di questo dibattito, che attraversa la politica sviluppandosi solo per allusioni, è il seguente: se è di destra, la sua è la rivolta di un conservatore tutto d’un pezzo contro un malcostume politico. Se è di sinistra, è l’agguato di chi perde nelle urne e chiede rivincite alla giustizia a orologeria (copyright Berlusconi, che poi brevettò la prescrizione a cucù). Noi non siamo nella sua testa, quindi stiamo ai fatti. Se è un agguato, l’arma è una pistola ad acqua: Meloni non sarà condannata neanche se lo dovesse pretendere. Però fa cento punti come vittima di una giustiziaccia che va riformata, pettinata, rieducata. E non solo dribbla il confronto in Aula su un episodio imbarazzante ma, in questa notte dove tutti i faldoni sono bigi e tutti i pm sono rossi, anche il ben più croccante caso Santanchè sfuma in un’ipotetica guerra fra toghe e politica. Insomma questa iniziativa è così imbranata, così controproducente, così capace di dare argomenti e fiato alla destra che Li Gotti, pqm, è certamente di sinistra.

© Riproduzione riservata