L a storia del cliente misterioso della libreria Hoepli di Milano, che sborsa diecimila euro per tutti i libri in vetrina e se li porta via, è piaciuta molto. Soprattutto a chi, dopo averla trovata sul Corriere, l’ha riscritta per le diverse testate, parlando con emozione di “benefattore culturale”, “supereroe della cultura” e “bel segnale per il mondo della cultura”.

Si può obiettare che la notizia è ottima soprattutto per i bilanci di una specifica libreria, beneficata da un tale che aveva l’impellente necessità di arredare un’ampia zona-giorno? Se un riccone frettoloso svuotasse la vetrina di un alimentari, comprando alla rinfusa carne in scatola e caviale, parleremmo di un benefattore del nutrimento, nemico della fame nel mondo?

È giusto sostenere le librerie, perché attraverso questi particolari negozi (e attraverso gli utili, spesso preziosi consigli del libraio) si diffondono dei testi che poi qualcuno legge e addirittura capisce. Perciò se avete 10mila euro da investire per diventare dei supereroi del sapere, staccate dieci assegni da mille, dateli a dieci librai e avvisate le biblioteche della vostra città che ci sono altrettanti buoni spesa con i quali riempire i loro scaffali di scienza e letteratura che un giorno qualcuno - per esempio un ragazzino che a casa non ha libri - leggerà.

Se poi vi rimane un salotto da arredare, ci sono in vendita delle piante meravigliose.

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