«C he caldo che fa che caldo che fa non c’è stato mai tanto caldo sulla terra e sui mari e sui fiumi e sui laghi e sui ghiacciai e ai poli e ai tropici e all’equatore abbiamo superato il record dei record questa estate è la più calda e sudata di sempre il clima è impazzito la Terra ha la febbre e delira è malata grave è in fin di vita dobbiamo salvarla spendiamo tutte le nostre risorse per ridarle salute e frescura rivestiamola col vello d’oro che cura ogni ferita e ogni malattia non badiamo a spese per conquistarlo come fecero gli argonauti tassiamoci fino all’osso rinunciamo al benessere ottenuto depredandola diamo megafono alla voce unica dei savonarola che dalla Casa bianca al Vaticano dalle radio alle tv dai social ai giornali annunciano la fine del mondo e a chi non crede nell’apocalisse imminente peste lo colga»: è il flusso inarrestabile della mia coscienza, trascritto senza punteggiatura per meglio rendere l’idea dell’emergenza. Ritaglierò questo Caffè scorretto e lo terrò nel portafoglio. Sarà il mio salvacondotto. Il verdissimo onorevole Bonelli ha proposto la galera per i negazionisti della crisi climatica; e siccome il caldo di luglio fa bollire l’acqua nelle teste, anche in quelle parlamentari, tutto può accadere. A un eventuale controllo talebano esibirò questo documento. E sarò salvo. Forse.

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