D al Qatar, dove si stanno svolgendo i campionati mondiali di calcio, giungono notizie sorprendenti. Squadre ritenute di secondo livello sconfiggono quelle più blasonate e le eliminano dalla corsa per la vittoria finale. Fra le protagoniste di questa rivoluzione calcistica c’è il Giappone, che ha battuto la Germania, e la Spagna, ritenute, l’una e l’altra, due corazzate. I risultati fanno notizia; ma ne fa di più il dopo partita dei giapponesi, che prima di abbandonare lo stadio hanno pulito il loro spogliatoio lasciandolo lindo come i bagni di casa loro. Armadietti svuotati, pavimento e panche lavati, bottiglie e altri rifiuti sistemati in sacchi di plastica ben chiusi. E, sul tavolo al centro della grande stanza, piccoli origami, che nello shintoismo rappresentano il ciclo vitale in attesa di una rinascita: messaggio subliminale per gli sconfitti. Anche i tifosi nipponici, per non essere da meno quanto a igiene, prima di uscire dagli stadi hanno ripulito gli spalti da loro occupati. Non sappiamo chi vincerà la Coppa del mondo; sappiamo però chi ha già vinto il “premio civiltà”. (Pare che oltre agli origami i calciatori giapponesi abbiano lasciato sul tavolo dello spogliatoio un saluto cordiale ai loro colleghi tedeschi: «Auf wiedersen, sayonara». Delicati e cortesi anche nella presa per i fondelli).

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