Q uesto non è solo il Paese dei cavalli di bronzo (Rai), ma anche dei cavilli delle facce di bronzo. Ormai si sragiona su tutto, dal timbro che anziché tondo è quadro, dalla busta incollata ma non troppo finanche al colore da adeguare a seconda dei luoghi. Sacrosanto quando si dipingono le facciate delle case dei centri storici o qualunque altro sito che meriti rispetto. Meno quando si discute attorno al colore di una nave adattata, nel mare di Piombino, per pompare gas al Paese. Un’operazione complessa che richiede l’ok della conferenza dei servizi composta da 35 rappresentanti dell’universo mondo dello scibile tecnico e amministrativo, legale e quant’altro. Il sindaco è contrarissimo all’operazione: “dovranno passare su di me”, dice, e minaccia guerre giudiziarie. Ci sta, sicurezza e rispetto dell’ambiente prima di tutto. La Regione Toscana e altri sono a favore e chiedono di sbrigarsi perché il rigassificatore serve “ieri” più che domani. La burocrazia però batte tutti. La Snam, tra le prime imprese ad assicurarsi una nave simile, di richiesta in richiesta ha già fornito migliaia di documenti per decine di migliaia di pagine. Non basta. La Soprintendenza alle Belle arti ha sollevato un altro problema: il colore della nave, ritenuto inadeguato al paesaggio. Qualcuno ha scritto: “Dio ha fatto tutti i colori, ma non il grigio del buon senso”.

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