È sensazione sempre più diffusa che nell’Unione europea si stiano riducendo gli spazi di libertà e democrazia degli stati che la compongono. Il centralismo di Bruxelles mira a sostituirsi ai governi, a appiattire le differenze, che sono tradizione e carattere dei popoli. Vuole un’omologazione pressoché totale. Libertà e democrazia non esistono in natura. Sono un prodotto artificiale dell’intelligenza dell’uomo, del quale hanno la vulnerabilità e la fragilità. Oggi il veleno dell’Europa è la sua classe dirigente, che non è politica, bensì burocratica. L’Ue si sta affidando a guide esterne, il suo parlamento è eterodiretto. Poteri dominanti di carattere economico e finanziario dettano l’agenda dei lavori e degli obiettivi. La gran parte dei media, da loro stessi controllati, li sostiene. Non sono poteri occulti, non hanno bisogno di agire come una spectre. Gli basta disporre dei mezzi della comunicazione, soprattutto dei social, cassa di risonanza planetaria di ogni bene, ogni male, ogni illusione, ogni bugia, anche la più smaccata, che ripetuta all’infinito diventa più credibile della verità. L’Ue è in decadimento senile e si affida a badanti approfittatori. Quando l’Europa rivelò i primi segnali di senescenza, Benedetto Croce invocò Dio perché la salvasse dal rimbambimento. Finora non ha avuto ascolto.

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