B enedetto XVI. È stato l’ultimo baluardo dell’Occidente contro i tentativi di sopraffazione islamica. Ha cercato, con la forza della parola, di sottrarre il cristianesimo alle contaminazioni, alla deriva interna e agli assalti della laicità; sapeva che solo così è possibile salvare anche l’Occidente, da tempo in fase di declino. Ora più che mai quella lezione va riascoltata. La civiltà occidentale è civiltà cristiana. Due civiltà che o continueranno a sostenersi reciprocamente o insieme cadranno: simul stabunt vel simul cadent. Si sta affermando un nuovo paganesimo. Non si adorano più gli antichi dei; siamo adoratori della Natura. Sugli altari o, meglio, sulle are sono comparsi i simulacri della Madre terra, divinità vendicativa da placare perché offesa e ferita avendo noi disatteso i precetti di un catechismo scritto da sacerdoti ambientalisti fanatici. Una colpa da espiare sacrificando alla dea non once di carne ma i nostri agi e il nostro benessere. Un risarcimento di cui solo l’Occidente si fa carico con morboso senso di colpa. Un Occidente sempre più affetto da autodisprezzo e autoflagellazione; che odia e rinnega il suo passato; che vuole emendarsi cancellando la sua cultura. E che, in un maniacale “politicamente corretto”, nasconde la sua identità genetica dietro uno schwa o un asterisco.

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