I giovani credono di sapere. Qualcuno li ha convinti che esiste la scienza infusa e che loro, generazione del terzo millennio, ne sono depositari. Hanno appreso non dai libri ma dai social, di cui sono produttori e consumatori, che la Terra è in agonia. Per colpa degli adulti che, gli è stato detto, hanno la sovrumana capacità di modificarne il clima. Chi s’azzarda a ricordare agli sventati che questo fenomeno è ciclico viene accusato d’essere complice degli avvelenatori del pianeta. I libri di scienza raccontano che cambiamenti climatici sono avvenuti anche quando l’uomo non c’era o, se c’era, non era capace di inquinare mari, aria, atmosfera; quando non esistevano ciminiere fumanti, il petrolio stava nelle viscere della terra, le foreste erano intatte. Anche se il pianeta è ancora vivo i giovani sono stati mobilitati per fare prematuramente le prefiche. Sta nascendo una potente lobby economica mondiale che indirizza governanti e papi e strumentalizza i giovani. Tutto ruota intorno ai piani verdi della transizione ecologica, locuzione enigmatica ma suggestiva. Affari per trilioni di dollari, che tutti pagheremo. Greta, con la faccia ingrugnita di una scolara cui hanno rubato la marmellata, sculaccia i potenti del mondo. Ma non i dittatori. Xi Jinping, infatti, le ha cantato Bella ciao.

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