I l caso del collegamento via Skype negato a una consigliera comunale che voleva partecipare da remoto alle sedute dell’assemblea cittadina. È successo a Bosa, dove Claudia Mastinu, trasferitasi per motivi di lavoro in Lombardia dopo l’elezione, si è vista negare più volte dal sindaco la possibilità di partecipare a distanza. «Non capirebbe certe dinamiche di Aula», la giustificazione del primo cittadino. Mah! E dire che Claudia avrebbe il diritto di tornare a Bosa in occasione delle sedute a spese dell’amministrazione. Quindi, non è stata premiata neanche la buona volontà di non infierire sulle già ansimanti casse municipali. A Bolzano sono più avanti. I consiglieri comunali leghisti Kurt Pancheri e Roberto Selle, qualche giorno fa, si sono tranquillamente collegati da remoto durante i lavori dell’assemblea cittadina. Lo hanno fatto dal palazzetto dello sport della città altoatesina dove erano andati per assistere a una partita di hockey su ghiaccio. Quindi, tra un grappino e un insulto all’arbitro, la gioia per un gol segnato e la rabbia per uno subito, i cori degli ultras e le urla dei tifosi, i due consiglieri hanno dato un contributo decisivo alla crescita della città. Questo sì che è senso civico. Non è chiaro se abbiano avuto l’impudenza di incassare il gettone di presenza.

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