M eglio bonus che malus, e si capisce. Ma se sono “millanta che tutta notte canta” il “malus”, come la moneta cattiva, scaccia il bonus o quantomeno lo deprezza. Salvo errore sono 53 gli aiuti che lo Stato spende e spande come coriandoli festanti a carnevale quanto tristi il mercoledì delle ceneri. Intervenire di questi tempi è cosa buona e giusta ma quando si esagera con il buonismo oves et boves è da politica arruffapopoli sulla pelle dei cittadini-benefattori non evasori. Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. Qualche volta la porta andrebbe aperta solo dopo aver controllato chi bussa al convento Italia. Il campionario è vasto, c’è un bonus per tutto: facciate, infissi, tende da sole, zanzariere, ascensori, caldaia, affitti, vacanze, bancomat, patente, auto, scooter elettrici, veicoli da revisionare, bici e monopattini, tivù, internet, pubblicità, alberghi, assunzioni giovani, bonus sud e bonus donne disoccupate. Ci sarebbe anche il bonus psicologico, l’aiuto per i genitori separati, i centri estivi eccetera eccetera. Il Covid, non si discute, ha fatto grandi disastri ma sarebbe aggiungere danno al danno se passasse l’idea, come sta passando, che i sacrifici non s’hanno da fare perché oggi lo Stato provvede e domani non mancherà. Tranquilli, ci sarà ma non per i buoni troppo fessi per il “bonus”.

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