È un’estate di emozioni forti. E di lacrime. Protagonista lo sport. Hanno iniziato gli azzurri del calcio trionfando agli Europei sull’Inghilterra che sentiva di avere il titolo in tasca prima ancora di scendere in campo. Poi le Olimpiadi. Ragazzi, che imprese! Le immagini di Jacobs, di Tortu (con lacrimuccia finale), di Patta e degli altri atleti italiani resteranno a lungo scolpite nei nostri cuori. Le emozioni e i colpi di scena sono proseguiti senza soluzione di continuità. Romero Lukaku, il possente centravanti belga dell’Inter, dopo aver baciato la maglia e giurato fedeltà eterna ai colori nerazzurri, ha preparato in fretta i bagagli e si è trasferito al Chelsea. Prima era stato Donnarumma che, per ringraziare il Milan di averlo fatto diventare uno dei migliori portieri del mondo, se n’è andato a parametro zero, ovvero senza far incassare un euro alla società. Ma le lacrime che mi hanno toccato di più sono state quelle di Messi, che ha lasciato il Barcellona dopo vent’anni e 500 milioni di euro guadagnati. «Non pensavo sarebbe finita così», ha detto tra i singhiozzi sancendo il trasferimento al Psg per 40 milioni all’anno, «sarei voluto restare». Eppure sarebbe stato facile, Messi avrebbe potuto accettare l’ingaggio da 15 milioni di euro propostogli dal Barcellona. Anche dietro un campione può celarsi una piccola persona.

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