È passato il futuro
Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
N ulla è più buffo, e diverso dalle aspettative, quanto il presente visto dal passato come futuro. Che detta così sembra una supercazzola di Tognazzi in “Amici miei”, però fa sorridere come, cinquant’anni fa, si guardava ai nostri giorni: auto volanti, mezzi pubblici per andare sulla luna a bere un aperitivo e poi a casa per cena. O tempo da perdere per cercare di distinguere i robot dagli esseri umani. A questo proposito, Biden si muove così perché è anziano, non un robot: quest’ultimo di regola non ha figli per cui firmare una grazia a fine mandato.
La realtà è ben diversa: si vola con una continuità territoriale che non continua alcunché, l’aperitivo si fa al bar e il denaro di carta esiste ancora, assieme a quello elettronico.
Soprattutto, esistono le ruspe. In meteorologia si dice che il battito d’ali di una farfalla può provocare un uragano dall’altra parte del mondo. Nel terzo millennio, una ruspa in Svizzera trancia il cavo in cui scorrono le transazioni di denaro elettroniche e quello di riserva (stupidamente vicini) e “spegne” le carte di credito in Europa: la centrale è unica. È successo, ovviamente, nel giorno dell’anno con il numero più alto di transazioni: il Black Friday. E no, tutto questo in “2001 Odissea nello spazio” non l’avevano previsto. E neanche la stupidità artificiale, che grazie agli ingegneri informatici ha unito gli sforzi con quella naturale.