Diritto e rovescio
Caffè Scorretto
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P rima che israeliano Netanyahu è ebreo. Colpa grave, peccato originale non emendabile. Quanto basta anche oggi, nell’anno di falsa grazia 2024, come ai tempi del nazismo e del fascismo per essere confinati ai margini dell’umanità. Allora gli ebrei furono deportati nei campi di sterminio, passaggio infernale verso un genocidio scientificamente programmato. Oggi chi li governa deve essere arrestato, con possibilità di condanna all’ergastolo, per avere ordinato una guerra di ritorsione contro chi ha compiuto il più grande massacro di ebrei dai tempi della shoah e vuole cancellare Israele dalla carta geografica. I violenti pacifisti pro-Pal di mezzo mondo festeggiano con cortei e giubilo. La sentenza, nei confronti di Netanyahu, è della Corte penale internazionale presieduta da Karim Asad Ahmad Khan, avvocato britannico di madre inglese e padre pakistano di fede islamica. L’accusa è terribile, specialmente per un popolo che è stato sempre vittima di persecuzioni: avere compiuto crimini di guerra e contro l’umanità. «Decisione antisemitica», ha commentato il premier israeliano. E, va puntualizzato, conforme all’orientamento politico dominante nell’Onu dove sono in maggioranza i Paesi antidemocratici. Quando la politica indossa la toga e entra nelle corti di giustizia il diritto diventa rovescio. Il carnefice può diventare vittima e la vittima carnefice.