È chiaro che le faccende del Campo largo lucano ispireranno una serie Netflix, di quelle trucidone dove in ogni puntata succede qualcosa di forte.

Dopo Speranza, il candidato che se volesse vincerebbe però non vuole perché teme la vendetta dei No-Vax (e dopo una protratta e misteriosa ritrosia lo svela solo nella penultima puntata), e poi Chiorazzo, che i giorni pari lascia la coalizione e i dispari ci rientra tanto che le correnti nel centrosinistra le sta creando lui con la porta, e poi Lacerenza, che mette tutti d’accordo e però non era d’accordo lui e quindi accetta ma il giorno dopo se ne va seccatissimo, e poi lo spin-off di Calenda che siccome non vuole Lacerenza minaccia di appoggiare Bardi, l’uscente di centrodestra, e quando Lacerenza si ritira sbotta: “Basta, vado con Bardi davvero!”, insomma dopo tutto ciò eravamo arrivati a Marrese e ogni cosa sembrava acquietarsi e un tempo qua era tutta campagna elettorale. Senonché ieri Marrese si è schiantato in auto. Grazie al cielo è illeso, ma chi guarda le serie sa che l’incidentone al protagonista è una trovata da sceneggiatori a cortissimo di idee. Poi restano, nell’ordine, l’invasione di alieni/zombi, un virus killer (ma poi a Speranza viene una crisi di nervi) o una scena di erotismo torrido (vabbè). Si vota il 21 aprile. Nervi saldi e pop corn.

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