S ignori, ci siamo. Il Pd, dopo l’ennesima scoppola elettorale, si appresta a varare il nuovo corso. Quello che gli consentirà di spazzare via il governo fascista-populista-nazionalista di Giorgia Meloni e dare finalmente un volto nuovo all’Italia. Vabbuò, dal 1994, caduta della Prima Repubblica, a oggi, il Pd ha trascorso più tempo al governo che all’opposizione e di tempo per cambiare il Paese ne ha avuto. Ma non possiamo mica fare i pignoli. L’arena piddina è affollata di contendenti simili a gladiatori dell’antica Roma. Ecco il volto nuovo Elly Schlein, sostenuta dai gruppi che fanno capo a Giuseppe Provenzano, Dario Franceschini, Matteo Lepore, Michela De Biase e Brando Benifei. Poi c’è il governatore dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini, attorniato dai fedelissimi: Dario Nardella, Lorenzo Guerini, Matteo Orfini, Giorgio Gori e Pina Picierno. Ma in corsa, pardon, in battaglia, ecco anche Paola De Micheli e Gianni Cuperlo, che ci riprova. Un guazzabuglio di correnti e gruppuscoli, gli stessi che hanno portato il partito ai minimi storici. E dire che la nostra Elly, presentando la sua candidatura, aveva detto: «Basta correnti nel Pd». Le ultime parole famose (cit. La Settimana Enigmistica).

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