Bimbi a bordo
Caffè Scorretto
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Q uando leggi sul Corriere online che la Corendon Airlines vende a prezzo maggiorato posti ben lontani dalle famiglie con bimbi, che piangendo potrebbero disturbare i passeggeri più abbienti, ti si affollano disordinatamente alcune considerazioni come una ressa di viaggiatori senza imbarco prioritario.
Per esempio: le famiglie con bambini, che finiranno nella suburra degli strilli e delle pappe, pagheranno un prezzo ridotto? Hostess e steward addetti alle file non baby free avranno un bonus? Si apre un nuovo mercato, con le compagnie che guadagnano sulle caratteristiche dei passeggeri? Ci sarà un sovrapprezzo per sedere accanto a una persona deodorata e taciturna? Il compagno di viaggio monco, che non compete per il bracciolo comune, quanto vale? E poi: ci siamo lasciati alle spalle l’edonismo anni Ottanta per finire nelle grinfie della sua cugina inacidita, l’insofferenza. Più ci fanno pagare per ogni cosa sia sussiegosamente proposta come “un’esperienza” (a cominciare dal cibo, mai stato così condito di retorica) e più sale l’ormone dello stress all’idea che qualcuno possa turbarne il godimento. Infine leggi che la zona per soli adulti è separata “mediante pareti e tende, creando un ambiente schermato che contribuisce a un volo calmo e rilassato”. E pensi che in un mondo perbene una zona così la destinerebbero ai bambini.