A ll’inizio fu Gianfranco Pellegrino, e ne scrivemmo. Poi venne Angelo Bonelli. Il primo è docente alla Luiss di Roma, il secondo è un deputato di Avs, di professione attivista, portavoce di Europa verde, padrino politico di Ilaria Salis. A beneficio di chi lo avesse dimenticato ricordiamo che Pellegrino propose la «repressione penale» per chi osa negare che la Terra è agonizzante per colpa dell’uomo. Ha chiamato questo presunto reato d’opinione “negazionismo climatico”. Negazionismo è vocabolo potente coniato nel dopoguerra quando dagli scarti della Storia emerse quella corrente ideologica secondo la quale i campi di sterminio nazisti sono un’invenzione. Ora è una parola depotenziata essendo attribuita a chiunque neghi qualcosa o rifiuti di aderire al pensiero unico progressista. È un’arma ideologica che Bonelli e compagni vogliono far diventare giuridica con sanzioni penali pari a quelle comminate a chi commette i crimini più odiosi. Avs, con apposita proposta di legge, vuole introdurre nell’ordinamento il reato di ecocidio, che significa uccisione dell’ecosistema. Da 12 a 20 anni di reclusione a chi danneggia l’ambiente; soltanto tre o sei -bontà loro- ai negazionisti climatici. Il reato, come quelli di mafia, non va in prescrizione. La religione green oltre alla madonnina Greta ha anche i suoi Ayatollah. Mettete un turbante in testa a Bonelli.

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