È inutile il muro contro muro, peraltro campato in aria: ‘sta rogna di Ryanair che riduce i voli nell’Isola per ricattare il Governo, dopo i limiti a certe politiche tariffarie, sia finalmente risolta. Il problema è sardo, come gli ostaggi, allora muoviamoci noi: Roma è lenta.

Scendiamo a patti con Michael O’Leary, ad di Ryanair. Il presidente della Regione lo inviti a Villa Devoto e gli conceda una stanza dove dormire la notte prima del vertice. Certo, O’Leary dovrà arrivare due ore prima e senza bagaglio, oppure pagare 56 euro per “imbarcarlo” nella stanza: come da suo galateo aereo.

Il tempo medio per addormentarsi varia fra i dieci e i venti minuti. Dunque, gli annunci pubblicitari saranno diffusi, da un altoparlante nella stanza, ogni 23 minuti: il riposo è sacro. L’ad troverà la toilette chiusa: in caso di bisogno, anche al plurale, fa dieci euro. Era sua quest’idea inapplicabile, così come quella dei posti in piedi. Oltretutto, per quanto riguarda la stanza, nessuno aveva menzionato un letto.

All’alba, dopo una notte stile Ryanair e un croissant industriale a 35 euro, il vertice: il nostro presidente arriverà con quattro ore di ritardo, ma qui siamo nella tradizione. Poi la trattativa con un O’Leary assai arrendevole. Quasi quanto un passeggero sardo.

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