Abusi del potere
B isogna avere le spalle larghe, per contare qualcosa. Bisogna averle con se stessi. È quando sul lavoro arriva una promozione, e non si è più nei bassifondi (sempre fondi, ma non i più bassi) della gerarchia, che a molti capita di non essere più presenti a se stessi. Lì nasce l’abuso, soprattutto se i gradi sono in bella mostra sulle spalline: se una mente malferma scambia un incarico sul lavoro con una gerarchia tra persone e non tra funzioni, inevitabilmente l’ego dilaga. Quando accade l’abuso è in arrivo, e nei casi più estremi è sessuale.
L’inchiesta a L’Aquila sul corso per sottufficiali della Guardia di finanza a Coppito, dove un’allieva ha denunciato di essere stata stuprata da un capitano istruttore, rivela ora che altri tre ufficiali sapevano. Questo dice tanto sul poco, cioè sullo scarso controllo in ambienti ristretti. Di questo si nutrivano anche le talvolta orribili violenze inflitte alle “spine”, cioè i giovani appena entrati nel servizio militare obbligatorio quando c’era, da parte dei “nonni”. Si è abolito il servizio di leva, ma il nonnismo è ancora lì: solo ridotto. E gode dell’omertà.
Il fatto è che molti combattono le ingiustizie anche gravissime, se le subiscono. Ma poi alcuni, pochi per fortuna, le commettono se conquistano potere. Menti piccole, più che spalle larghe, ma in grado di fare danni enormi. Ne sa più che qualcosa l’allieva finanziera.