L a prima volta che la vedi, la scritta murale “Bergoglio ma non moglio” ti suscita alcune riflessioni. Intanto: l’autore vuole solo giocare sull’assonanza col noto “Barcollo ma non mollo” o vuole anche trasmettere un messaggio più sottile e spiritosino, tipo “questo Papa non è male ma non intendo accedere al sacramento del matrimonio”? E poi: Villanova dev’essere zona per abili solutori, visto che a lungo nei dintorni ha campeggiato (o campeggia? Boh) l’enigmatica “Hai gli occhi da oca però ti desidero”.

E infine: al netto delle comprensibili bestemmie del padron di casa che magari ha tinteggiato da poco e del fatto che i graffiti sono una cosa incivile, comunque fanno meno antipatia di moltissimi post sui social, che pure non turbano il decoro urbano. Intanto perché dietro una scritta murale non può esserci una potenza straniera o un soggetto che pesca nel torbido (ce lo vedi l’omino dei servizi che scrive “Bergoglio ma non moglio”?). E poi della scritta spray non ti vanti sennò ti multano, quindi la sua eventuale arguzia è premio a sé stessa, non alimenta la triste vanità digitale degli esclamativi e delle foto di pastasciutta e tramonti. È roba analogica, che barcolla ma non molla. Come le cartoline e le polaroid, come certi ricordi (a proposito: chissà nella Sassari anni ’70 “W Ginko abbasso Galloccia” che diamine voleva dire).

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