A volte a Cesena
Caffè Scorretto
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N oi pigri la quotidianità della provincia italiana, forse soprattutto quella del centro, ce la immaginiamo un po’ tutta omogenea (d’altronde dai, non è che uno va a ispezionare i tinelli di Ascoli per vedere se sono così diversi da quelli di Urbino). Perciò magari ci saranno stati il profumo del soffritto e il borbottio della tv a medio volume nell’appartamento di Cesena dove un hacker 15enne, dal pc della cameretta, ha deviato alcune petroliere nel Mediterraneo per svagarsi un po’ dopo che si era ritoccato in 6 un 5 che gli sporcava il registro elettronico.
Accidenti se potremmo/dovremmo investire in istruzione informatica, noi italiani che abbiamo cyberdiamanti grezzi del genere eppure saremo costretti a sbracare con Musk e appaltargli pezzi di intelligence tecnologica perché abbiamo ritardi satellitari. Chissà quanti asset e quanti assi avremmo da giocare con un buon investimento scolastico, senza accontentarci che uno smanettone su mille animi un articoletto di colore.
Ora il ragazzino avrà qualche precoce grattacapo giudiziario: pensiamo che si avrà l’intelligenza di capirlo più che di punirlo, ma in America avrebbe davanti un carrierone smart. Da noi magari potrà spuntare oggi una consulenza e forse domani una candidatura se farà al ministro il regalone di dichiarare: «Ebbene sì, il ritardo dei treni è colpa mia. A volte a Cesena ci si annoia alquanto».