Uno dei piatti di pasta tipici della tradizione sarda sono le lorighittas; questo particolare tipo di pasta ha origine a Morgongiori, comune di 656 anime nell’antica regione della Marmilla, in provincia di Oristano. È quindi necessario recarsi lì per provare questa prelibatezza? Niente affatto: le lorighittas sono ormai presenti nei menù dei ristoranti di tutta la Sardegna. Per farci spiegare i vari passaggi della preparazione di questo piatto abbiamo contattato un agriturismo di Morgongiori “Sa Matta Frisca” di cui la titolare è Luciana Massa.

«Noi facciamo le lorighittas a mano. L’impasto si fa con semola, acqua e sale. Si lavora l’impasto e una volta lavorato questo, si fa uno spaghetto, da cui si forma la lorighitta, con la tipica forma ad anello. A questo punto le si lascia seccare; per quanto? Dipende dalla stagione: d’inverno per 3-4 giorni. D’estate invece si seccano subito».  

Il sugo? «La tradizione imporrebbe di farlo con il gallo ruspante. Per il resto, si segue la preparazione del sugo normale: soffritto di cipolla, olio, aglio, sale, prezzemolo e passata di pomodoro. Poi si aggiungono delle foglie d’alloro e a piacere anche delle carote grattugiate e delle bacche di ginepro. Si taglia a pezzi il gallo ruspante, lo si fa rosolare a fuoco lento nell’olio, si aggiunge il vino bianco e lo si mette nel sugo».

Per quanto devono cuocere le lorighittas? «Per 15 minuti in acqua salata. Devono essere poi scolate e condite con il sugo del gallo ruspante»

Questa è la ricetta tradizionale? «Sì, a parte per le bacche di ginepro, che non tutti mettono»

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