Liquore al fico d'India, ecco come prepararlo in casa
Il gusto varia dal tipo di frutto, pochi gli ingredienti necessariOggi su Ricette sarde parliamo della preparazione del liquore al fico d’India.
Per conoscerlo meglio abbiamo contattato Maria Cristina Sirca dell’azienda agricola S’Ena d’Orzu di Dualchi, paese noto per le ricette a base di fico d’India, tanto che vi si tiene anche una sagra nelle prime settimane di settembre.
I FICHI D’INDIA IN SARDEGNA. «È un frutto spontaneo, che, come nella maggior parte della Sardegna, non viene coltivato. Ma viene trattato e utilizzato tutto, a 360°. Il frutto ha tantissime qualità, noi ad esempio cuciniamo anche la sua buccia e la pala di un anno che viene bollita e ha le stesse proprietà dell’aloe: nutritive, curative e depurative. La cosa più importante che ricaviamo dal fico d'India è la sapa, è la nostra maggiore tradizione. Poi da circa 30-35 anni si è provato a produrre il liquore e da allora abbiamo continuato. La nostra azienda agricola ha un'etichetta per questo liquore, “Doralighe”, che viene esportato in diversi paesi d’Europa. È nato in occasione della sagra del fico d’India, che si tiene da circa 35 anni, sempre tra la seconda e la terza settimana di settembre; quest’anno sarà il 21 settembre. Inoltre, esistono diversi tipi di fico d’India, ognuno con delle caratteristiche proprie: il rosso ha l’aroma di fragola, il verde ha il gusto della banana, quello giallo ha il sapore dell’arancia. Un tipo di fico che si sta estinguendo ha una pelle vellutata, un colore a metà tra il rosso e l’arancio e un sapore neutro, quello viola ha un gusto molto particolare ed anche il liquore ottenuto da questo è differente: a seconda del frutto che si mette a macerare nell’alcool si otterrà l’aroma definitivo del liquore. Il liquore è unico, ma se in questo periodo si macera quello al gusto di banana, il sapore sarà diverso da quello che si troverà a settembre: diciamo che non è un liquore standard, come il mirto, perché il gusto varia secondo il tipo di frutto».
IL LIQUORE SARDO AI FICHI D’INDIA. «È un liquore che si ottiene dall'infuso, non dalla distillazione, come avviene per il mirto, però è aromatizzato al fico d'India. Il fico d’India ha molte proprietà che purtroppo in Sardegna non sono ancora conosciute come il fatto che sia un potente digestivo. Va bene anche nei casi di reflusso: insomma è un ottimo liquore, molto delicato. È dolce. Si inizia a produrlo dopo Ferragosto per venderlo dopo la sagra, a settembre».
INGREDIENTI. «I fichi d’India, alcool, zucchero e acqua».
PROCEDIMENTO. «Una volta sbucciati i frutti e ottenuta la polpa, la si mette in infusione a macerare nell'alcool in un vaso di vetro per una quarantina di giorni, poi si fa uno sciroppo a base di acqua e zucchero e si mischia con il prodotto ottenuto dall'infusione dell'alcool con il frutto; una volta che viene imbottigliato, si aspetta almeno un mese prima di essere consumato. Bisogna bollire l’acqua con lo zucchero e poi con le dovute proporzioni otteniamo un liquore di 28°. Deve bollire per circa quindici minuti, deve risultare una sorta di sciroppo, è ciò che lo caratterizza rispetto agli altri liquori. Per un litro di essenza occorre un litro di sciroppo di acqua e zucchero: un litro di acqua, 500 grammi di zucchero e un litro di essenza di fico d’India».