Le ricorrenze riaccendono la luce dei ricordi. Portandosi appresso stati d'animo, qualche lacrima e facendo rivivere momenti che - in questo caso - rievocano una splendida pagina di sport. Parliamo dell'arrivo di Enzo Francescoli a Cagliari: dopo Gigi Riva e, al pari soltanto di Gianfranco Zola, per classe e cifra tecnica è stato forse il più grande calciatore nella storia del club. TRENT'ANNI FA Da quel giorno - era un torrido venerdì, il 6 luglio 1990 - sono trascorsi trent'anni. Francescoli oggi è il direttore sportivo del River Plate - club che l'ha consacrato nel calcio dei più grandi al mondo - e vive a Buenos Aires, la capitale argentina, che con Cagliari ha parecchia affinità. Ma il cuore, e la mente, sono ancora un po' nell'Isola dove, proprio nel 1990, fondò, assieme a Daniel Fonseca e a Pepe Herrera, una colonia uruguaiana destinata a riscrivere la storia del club. Nelle tre stagioni rossoblù, con Ranieri prima e Mazzone poi, fu tra i trascinatori di una squadra capace di conquistare due salvezze fantastiche e, infine, di centrare una storica qualificazione europea. Lui, di quella squadra, era il diamante. Trent'anni fa il calcio era diverso: perché la vittoria valeva due punti e per le storie che riusciva a raccontare anche fuori dal campo. Come la prima, epica permanenza in Serie A di quel Cagliari, appena tornato nell'olimpo del calcio dopo una cavalcata poderosa iniziata dall'inferno della C e costruita grazie a un girone di ritorno condotto sempre col coltello tra i denti.

L'Unione Sarda del 7 luglio 1990 dà notizia dell'arrivo di Enzo Francescoli a Cagliari
L'Unione Sarda del 7 luglio 1990 dà notizia dell'arrivo di Enzo Francescoli a Cagliari
L'Unione Sarda del 7 luglio 1990 dà notizia dell'arrivo di Enzo Francescoli a Cagliari

LA COLONIA URUGUAIANA La società era appena guarita, grazie al soccorso della famiglia Orrù, dai malanni di un quasi fallimento. E il 1990 era l'anno delle Notti magiche, quelle del Mondiale italiano. Con un'incursione a Veronello, dove la Celeste era in ritiro, il direttore Carmine Longo e il vicepresidente Ninnino Orrù chiusero l'acquisto di Fonseca ed Herrera. All'inizio di luglio, poi, il colpo di cui parlarono per giorni tutti i giornali: l'acquisto dall'Olympique Marsiglia, all'epoca tra le superpotenze d'Europa, di Enzo Francescoli, il fuoriclasse che Gianni Agnelli, appena una stagione prima, avrebbe voluto portare alla Juventus. L'Unione Sarda di sabato 7 luglio 1990 dà notizia, con enfasi, della chiusura della trattativa e dell'arrivo in città della nuova stella rossoblù: "Dopo una maratona di sette ore è stato definito l'accordo con il fuoriclasse sudamericano. Festosa accoglienza a Elmas". Riportando anche i dettagli economici: "Per averlo il Cagliari ha pagato più di due miliardi". Nella prima intervista al nostro giornale, Enzo Francescoli rispose così a Ivan Paone, che gli domandava come mai non fosse arrivato prima in Italia: "Perché solo il Cagliari ha fatto proposte concrete: altre squadre italiane no. Tre anni fa mi contattò la Roma ma il presidente del Racing di Parigi non mi lasciò andare via. L'anno scorso ero d'accordo con la Juventus, per prendere il posto di Zavarov. Poi Agnelli non riuscì a cedere il sovietico e quindi sono rimasto a Marsiglia".

LA STORIA Quel che Francescoli ha fatto dopo, nella sua esperienza rossoblù, è scolpito nei ricordi dei supporter che gremivano il Sant'Elia in quegli anni. L'addio, dopo la conquista della qualificazione in Coppa Uefa, non fu indolore. Di recente El Flaco ha dichiarato, sempre al nostro giornale: "L'affetto per la gente di Cagliari e per i sardi è reciproco. Non me ne sarei mai andato: purtroppo nel 1993 fui ceduto al Torino. Le separazioni, gli addii, nel calcio sono da mettere nel conto. Sono felice di aver lasciato un buon ricordo". Non ha mai nascosto una certa dose nostalgia per quella favolosa esperienza. "Io abitavo a Margine Rosso, nel litorale di Quartu. Vedere il mare, sempre, dava un senso di serenità impagabile. Ho nostalgia delle passeggiate, del cibo, della città. Uno dei miei due figli, che in passato ha giocato nelle giovanili rossoblù, lavora a Miami, ma va spesso in Sardegna. Mi mancano la qualità della vita e la gente". Restano i 17 gol in 98 match con cui Enzo Francescoli, oggi cinquattottenne, ha deliziato la platea cagliaritana dal 1990 al 1993. Segno - anche statistico - che per lui quella rossoblù non fu soltanto una parentesi.
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