Non hanno vinto la maratona. Ma aver raggiunto il traguardo, per diversi sardi, è stato più di una vittoria.

"Siamo partiti da Sinnai e Maracalagonis - dice Nicola Di Martino - per partecipare alla maratona di Pisa. Tre amici che in due mesi e mezzo hanno preparato questa gara. Biglietti aerei e iscrizione fatti a inizio settembre in modo da non avere scuse. Per me e per Giulio si trattava della seconda 42,195 chilometri mentre per Antonio la prima. Arrivati a Pisa abbiamo incontrato un altro ragazzo sardo, più esperto e allenato, Juri, della Sulcis Atletica Carbonia accompagnato dal presidente Antonello Murgia".

Giulio Pusceddu (foto dell'organizzazione)
Giulio Pusceddu (foto dell'organizzazione)
Giulio Pusceddu (foto dell'organizzazione)

"La notte prima siamo andati a cena - continua Giulio Pusceddu dell'Atletica Maracalagonis 'Il sogno delle giovani promesse' - accompagnati dal presidente della Sulcis Carbonia e da suo figlio che lavora a Pisa e quindi ci ha suggerito un posto dove mangiar bene. Un bel piatto di pasta e una bistecca. La mattina seguente ci siamo alzati presto, abbiamo fatto colazione. Io e Antonio siamo usciti un attimo fuori per percepire il clima e valutare cosa indossare. Appena aperta la porta dell'albergo il gelo ci ha avvolti. C'erano zero gradi, in Sardegna quindici. Una bella differenza. Siamo rientrati subito in camera. Mi sono ben coperto: pantaloni lunghi, maglia termica, una maglia sopra e gilet antivento. Antonio era indeciso. Si è cambiato più volte e alla fine ha optato per dei pinocchietti".

La corsa (foto dell'organizzazione)
La corsa (foto dell'organizzazione)
La corsa (foto dell'organizzazione)

"Inesperti", aggiunge Antonio, della stessa società di Pusceddu, "però non immaginavamo cosa ci aspettava in gara. Abbiamo corso i primi 18/20 chilometri praticamente insieme incontrando altri ragazzi sardi. Al rifornimento ho fatto l'errore di prendere un bicchier d'acqua. Era piuttosto fredda. Dopo il 16 chilometro, ormai lontani dal centro di Pisa, siamo entrati in un boschetto. Il freddo gelido si sentiva sempre di più. Non sentivo le mani, poi i primi crampi alla pancia, e un dolore alla pianta del piede. A metà gara eravamo intorno all'ora e quaranta. Giulio e Nicola circa due minuti in meno. Loro sono riusciti a tenere il passo del gruppo delle tre ore e quindici minuti. Per me è iniziata la sofferenza. Non sentivo più le mani. Ho dovuto buttar via i guanti. Non erano di aiuto. Anzi peggioravano la situazione. Ho scoperto al chilometro 25 che nei rifornimenti c'era il tè caldo. Ho preso due bicchieri che ho stretto tra le mani per riscaldarle. Un piccolo sollievo. Continuavo ad andare avanti in queste condizioni. Il traguardo si avvicinava. Ma quando mancavano due chilometri ho iniziato a sentire delle 'vibrazioni' alle cosce e ai polpacci. Pensavo fosse il famoso 'muro'. Correvo cercando di non forzare sui polpacci e finalmente ho visto il traguardo. Tre ore e quarantanove minuti. Felice di essere arrivato. Se fosse passata una macchina tra il 25esimo chilometro e il 35esimo probabilmente mi sarei ritirato. Un po' amareggiato perché nei due mesi precedenti avevamo fatto sacrifici. Penso ad un allenamento di 36 chilometri con il caro amico Giulio sotto la pioggia nelle salite di Tasonis e Su Pranu a Sinnai chiuso in tre ore. Quasi 800 chilometri corsi in due mesi senza nessun allenatore che ci seguisse. Le gambe c'erano ma sono stato tradito dal freddo. All'arrivo ho scoperto anche delle sofferenze dell'amico Giulio. Più grande di me e per me una persona da ammirare. Non molla mai. Si è allenato per due mesi con un dolore fortissimo sotto la coscia sinistra. Dolore che non gli ha dato pace a Pisa. È addirittura peggiorato. Ero certo chiudesse il percorso in massimo tre ore. In allenamento ha sempre dimostrato le sue potenzialità. Non si stanca mai. Lo chiamiamo il keniano. Mi è dispiaciuto tantissimo per lui che comunque ha chiuso in tre ore e trentacinque minuti. Aveva fatto la prima maratona a Cagliari in tre ore e trenta con ottanta persone in gara e correndo un chilometro in più. Ha invece fatto un gran tempo Nicola: tre ore e diciassette minuti. Ha migliorato di trenta minuti il suo personale. L'altro amico Juri Uccheddu ha fermato il tempo in due ore e cinquantotto minuti".

La sofferenza di Giulio Pusceddu (foto dell'organizzazione)
La sofferenza di Giulio Pusceddu (foto dell'organizzazione)
La sofferenza di Giulio Pusceddu (foto dell'organizzazione)

"Mentre rientravo a casa - dice Giulio - mi sono detto: 'Tornerò a Pisa'. Voglio la mia rivincita personale. Una sfida contro me stesso. Ho corso 20 chilometri con un dolore sotto la coscia. Ero abituato a sopportarlo. Ma purtroppo si è accentuato proprio il giorno della gara. In ogni caso è stata una stupenda giornata di sport".

"È stato bello - chiude Nicola - ritrovarsi poi all'aeroporto con tanti sardi. Ci siamo raccontati le sensazioni della gara. Mi ha colpito il racconto di una ragazza di Dolianova che come Antonio ha sofferto il freddo. Lei si è dovuta arrendere. È stata accompagnata in un bar dove per prima cosa le hanno subito riscaldato le mani con acqua calda. In tanti durante la corsa pensano 'questa sarà la prima e l'ultima'. Ma dopo due giorni stanno già guardando il calendario per disputarne un'altra".

Nicola Di Martino (foto dell'organizzazione)
Nicola Di Martino (foto dell'organizzazione)
Nicola Di Martino (foto dell'organizzazione)

LE IMMAGINI:

Un centinaio di sardi ha partecipato alla Maratona di Pisa
Un centinaio di sardi ha partecipato alla Maratona di Pisa
Un centinaio di sardi ha partecipato alla Maratona di Pisa
Quattromila i partecipanti totali all'evento sportivo che si tiene ogni anno
Quattromila i partecipanti totali all'evento sportivo che si tiene ogni anno
Quattromila i partecipanti totali all'evento sportivo che si tiene ogni anno
Un momento della corsa
Un momento della corsa
Un momento della corsa
Due i percorsi che si svolgono in contemporanea, la mezza maratona e quella intera (foto dell'organizzazione)
Due i percorsi che si svolgono in contemporanea, la mezza maratona e quella intera (foto dell'organizzazione)
Due i percorsi che si svolgono in contemporanea, la mezza maratona e quella intera (foto dell'organizzazione)
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