Il prossimo Sanremo "dovrà essere nella totale normalità. O ci sarà il pubblico o nulla. Non c'è un piano B".

Amadeus si prepara alla direzione artistica della prossima edizione del Festival della Canzone italiana, la 71esima. Anzi, la numero 70 più 1, dice al Festival della Tv e dei Nuovi media di Dogliani, perché sarà "la prima della rinascita post-Covid".

"Voglio essere positivo, non nel senso del virus", scherza l'ospite d'onore della giornata. Ma "è impensabile l'Ariston vuoto, o con il pubblico distanziato. Sarebbe un problema con l'orchestra, con la scenografia. E poi chi lo dice a Fiorello che non può sputarmi l'acqua sul collo?".

Il calendario intanto è già stato stabilito: si va in scena dal 2 al 6 marzo, un mese dopo il solito, dal primo settembre arrivano i brani e il 17 dicembre verrà ufficializzato, in prima serata su Rai1, tutto il cast musicale in gara, i venti big e gli otto giovani. Già da ottobre ci saranno le serate di Amasanremo con le esibizioni dei giovani. Al Teatro Ariston ne arriveranno sei selezionati durante la trasmissione, più due da Area Sanremo.

"L'anno scorso ho ascoltato 845 brani di giovani, quasi 300 di big che quest'anno saranno 500", dice il conduttore perché "una canzone di Sanremo deve restare il più possibile sulle radio e sul web come quest'anno è accaduto con quelle di Diodato, Gabbani, I Pinguini Tattici e Lamborghini".

Il bis a Sanremo lo inorgoglisce: "Sanremo è la Nazionale, è come giocare la finale dei Mondiali, ne puoi uscire molto bene o molto male. È importante fare anche il direttore artistico, perché devi assumerti tutte le responsabilità di quello che accade".

E poi c'è il rapporto con Fiorello: "Ci conosciamo da più di trent'anni, c'è una grande fiducia reciproca, nella scorsa edizione del Festival siamo andati in onda senza sapere nulla l'uno dell'altro".

(Unioneonline/D)
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