«Ciò che spesso non si considera è che trovare soluzioni per permettere ai disabili di realizzare le proprie passioni è un modo per suggerire nuovi modi di affrontare le questioni efficaci anche per i normodotati». In altre parole, suggerisce Luigi Mariani, pianista di origini siculo-sarde, non vedente fin dall'età di 9 anni, la disabilità più che un limite, può essere un'opportunità di crescita per tutti.

Musica oltre le barriere

Per raccontare un modo di vivere e fare musica che oltrepassa ogni barriera, fisica e mentale, il pianista è intervenuto l'altro ieri a Sassari e oggi sarà alle 18 a Cagliari, ospite del Centro musicale dell'Università.

Docente al Conservatorio "Claudio Monteverdi" di Bolzano, il pianista, che risiede a Torino, terrà un concerto a Palazzo Siotto insieme con il violoncellista ipovedente Lorenzo Montanaro, anch'egli di Torino. Un incontro privato a metà strada tra lezione di musica e concerto, in cui saranno eseguite opere di Schumann e di Brahms. «Non esiste, eppure sarebbe necessaria», auspica Luigi Mariani, «la figura del divulgatore musicale che faciliti la comprensione della musica e, di conseguenza, aiuti a plasmare e diffondere una buona sensibilità musicale tra le persone».

Linguaggio universale

Il progetto di "Virtual Eyes", l'orchestra diretta da Mariani, composta da una quarantina di musicisti da 14 a 40 anni d'età, provenienti da ogni parte d'Italia, tra cui alcuni disabili visivi, supportati da un ausilio tecnologico.

L'ensemble, nato dall'incontro del pianista con Massimiliano Salfi, docente di Informatica all'Università di Catania, è la dimostrazione che la disabilità guardata senza pregiudizi e con intelligenza può non essere un limite allo sviluppo dei talenti personali.
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