Ambientalisti all'attacco del Piano Casa della Regione.

Il Gruppo di intervento giuridico rivolge un appello al Governo: inoltrata a Roma una istanza per promuovere ricorso per conflitto di attribuzione.

Alla domanda è stata allegata la petizione per la salvaguardia delle coste sarde, per il mantenimento dei vincoli di inedificabilità costieri, i vincoli di inedificabilità nella fascia dei 300 metri dalla battigia marina, stabiliti dalle normative vigenti e dalla disciplina del Piano paesaggistico regionale (Ppr) con più di 38 mila firme.

"La legge scempia-coste - attacca Grig - moltiplica le volumetrie in zona costiera, in area agricola e nei centri storici, aumentando il rischio per l'incolumità pubblica con l'incentivazione delle residenze nei seminterrati, frutto della bulimia cementizia di una politica tanto miope quanto deleteria, che vuol rendere la Sardegna un miserabile contenitore di metri cubi e poco più. Lo chiamano "piano casa", l'ennesimo, ma non c'entra nulla con l'autentico piano casa che negli anni '50-'60 del secolo scorso fornì davvero una casa a milioni di Italiani dopo le devastanti distruzioni della II guerra mondiale".

L'associazione ecologista Gruppo d'intervento Giuridico chiede al Governo di far finire la legge regionale davanti alla Corte costituzionale. Non solo. GrIG- continua l'associazione- "offre anche a tutti i cittadini che vogliono difendere la propria terra un'arma in più: chi volesse può scrivere all'indirizzo di posta elettronica grigsardegna5@gmail.com per chiedere il modulo dell'istanza per il ricorso alla Corte costituzionale da completare e spedire direttamente al Governo".

(Unioneonline/F)
© Riproduzione riservata