Nel primo pomeriggio il premier Giuseppe Conte è salito al Quirinale dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella per un "incontro interlocutorio", in cui avrebbe riferito sulle decisioni del Consiglio dei ministri di ieri e sullo stato dei rapporti della coalizione.

Il presidente Mattarella ha sottolineato la necessità di uscire velocemente da questa condizione di incertezza, a fronte dell'allarmante situazione causata dalla pandemia.

Al centro della possibile crisi di governo c'è lo scontro fra il presidente del Consiglio e Matteo Renzi: il governo Conte-bis è a un passo dalla crisi dopo che nella notte è arrivato il via libera al Recovery Plan, il piano da 222 miliardi con cui l'Italia vuole ripartire dopo la pandemia.

Il Piano nazionale di ripresa e resilienza è passato con la più che annunciata astensione dei ministri di Italia Viva Teresa Bellanova e Elena Bonetti.

Il leader di Italia Viva ha annunciato una conferenza stampa per le 17, secondo alcune indiscrezioni per certificare l'addio al governo.

I pochi margini per trattare, a quanto pare, non ci sono più tanto che continuano a circolare voci e "conteggi" sui possibili "responsabili" pronti a prendere il posto di Iv al Senato: si accredita l'uscita di 4 senatori dal gruppo di Renzi e ben 8 da Forza Italia.

Il confronto si inasprisce sul Mes: le renziane definiscono "incomprensibile" la rinuncia al fondo salva-Stati, lamentando ritardi sulle urgenze del Paese e sui nuovi ristori. "Il Mes non è compreso nel Next Generation, non è questa la sede per discutere il punto", è la replica di Conte, che invita a "non speculare sul numero dei decessi in Italia per invocare l'attivazione del Mes", con "un accostamento che offende la ragione e anche l'etica".

Subito dopo è Roberto Gualtieri a intervenire. Il Mes non ha "nulla a che vedere con il programma Next Generation Eu" e anche se si decidesse di attivarlo, "non avremmo a disposizione risorse per investimenti aggiuntivi", spiega il ministro dell'Economia. "Il Mes non c'entra, non c'è ragione per astenersi", dicono anche Francesco Boccia e Enzo Amendola.

Con lo spettro dello strappo il premier intanto convoca un doppio Cdm, uno in serata sul nuovo dl anti-Covid (con lo stato di emergenza che potrebbe essere prorogato al 30 aprile), l'altro giovedì sul nuovo scostamento per i ristori di gennaio. Cercando di portare a casa i provvedimenti più importanti per il Paese prima di affrontare la crisi.

(Unioneonline/D-F)
© Riproduzione riservata