Una crisi di Governo al buio che il Paese non si può permettere. Questo, in estrema sintesi, il senso della "moral suasion" che Sergio Mattarella sta portando avanti in queste ore, sia nei confronti del premier Conte quanto di Italia Viva, frenando le pulsioni verso una resa dei conti dalle conseguenze drammatiche, sia in termini di lotta al virus sia in termini di sostegno economico alle categorie maggiormente colpite dalla crisi.

Due le urgenze: lo scostamento di bilancio da 24 miliardi e l'approvazione entro un mese, come richiede l'Europa, del Recovery Fund, con un primo assegno che da solo vale 27 miliardi.

Questo il senso dell'intervento del Quirinale, che come riporta il quotidiano "La Stampa" avrebbe chiesto, in una chiamata fra il Presidente e Matteo Renzi, di non far dimettere i due ministri Bonetti e Bellanova aprendo una crisi di governo prima dell'approvazione del Recovery Fund.

RENZI - "Il presidente della Repubblica ha detto cose che tutti noi condividiamo - ha detto questa mattina il leader Iv Matteo Renzi a Rtl 102.5 -. Suggerisco di non tirare per la giacchetta il Presidente della Repubblica, lui è un arbitro e non si mette a dire a un dirigente politico cosa deve fare. Nella sostanza, comunque, approviamo questo benedetto Recovery, che sono in larga parte prestiti e vanno spesi per creare posti di lavoro, per dare soldi alla sanità. Il 22 luglio ho detto spendiamo soldi, se qualcuno mi dice 'facciamo veloci' io dico 'corri, presenti questo Recovery, e usiamolo ma in cose utili".

PATUANELLI - A Matteo Renzi "rispondo con i fatti", come aver stanziato 120 miliardi di euro in deficit, essere il primo Paese dell'Unione per vaccini somministrati in percentuale agli abitanti, aver riattivato misure di rilancio per l'innovazione delle imprese: queste le parole del ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli, in un'intervista a "La Stampa", dove spiega come già domani dovrebbe esserci il Consiglio dei ministri che varerà il testo del Recovery Plan. "Poi la discussione passerà in Parlamento, dove ci sarà spazio per eventuali e ulteriori modifiche" spiega. Patuanelli riconosce a Renzi e al suo partito "di aver contribuito al miglioramento del testo". Rispetto al fondo Salva-Stati che il leader di Italia Viva chiede di attivare, "lo spread con i Bund tedeschi è vicino ai cento punti base - ricorda Patuanelli - il programma della Banca centrale europea sarà attivo fino al 2022 e i tassi d'interesse sono incredibilmente bassi: attivare quel meccanismo sarebbe singolare". D'altra parte, "non vedo dove sia la maggioranza parlamentare pronta a votarlo". Riguardo la possibilità di un ministro ad hoc per il Recovery "non sono pregiudizialmente contrario".

Il Paese non vuole una crisi di governo, "in questo momento verremmo giudicati come marziani" sottolinea. Nessuna apertura per diverse alleanze di governo: "Questa legislatura finisce con Giuseppe Conte. Oggi, domani, o nel 2023. Se Conte cade, si va a votare - rimarca - non c'è spazio per nessun'altra maggioranza".

(Unioneonline/v.l.)
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