Tira brutta aria nel Movimento 5 Stelle. Alessandro Di Battista torna a parlare in tv, piccona Conte e chiede un'assemblea costituente dei 5S, Grillo replica deridendolo con un tweet al vetriolo in cui lo paragona a Pappalardo e ai gilet arancioni. E Dibba controreplica piccato al tweet del fondatore e "padre nobile" dei pentastellati.

Tutto comincia negli studi Rai, quando Alessandro Di Battista concede un'intervista alla conduttrice di "In Mezz'ora in più" Lucia Annunziata.

L'anima dura e pura dei grillini della prima ora ribadisce la sua contrarietà al Mes, si dice preoccupato per una situazione economica che sarà "peggiore del 2012". Allora "Grillo era riuscito a incanalare la rabbia sociale, ma mi spaventa che ora ci siano soggetti che la possano cavalcare", afferma.

Ma è passando alla situazione interna del Movimento che la situazione si fa più incandescente. "Ho fiducia nel presidente del Consiglio Conte, anzi ne approfitto per dirgli che non deve temere picconature da parte del sottoscritto", dice. Ma poi gli ricorda il consenso di cui godeva Monti secondo i sondaggi ("Anche lui era al 30%"). E lo sfida: "Se Conte vuole fare il leader del Movimento si deve iscrivere e partecipare al prossimo congresso".

Parla da uomo di partito Dibba, usa parole come "congresso" e "assemblea costituente". E fa una proposta formale: "Il M5S deve organizzare un congresso, un'assemblea costituente. Chiedo formalmente il prima possibile un'assemblea in cui tutte le anime possano costruire una loro agenda e vedremo chi vincerà".

Ed è proprio su quest'ultima dichiarazione che arriva l'attacco di Beppe Grillo: "Dopo i terrapiattisti e i gilet arancioni di Pappalardo, pensavo di aver visto tutto. Ma ecco l'assemblea costituente delle anime del Movimento. Ci sono persone che hanno il senso del tempo come nel film 'Il giorno della marmotta'".

Un attacco che certo non è andato giù a Dibba, che ha risposto piccato a Grillo, senza nominarlo, su Instagram: "Oggi pomeriggio sono tornato in tv. Ho fatto proposte e preso posizioni chiare. Si può legittimamente non essere d'accordo. Lo si dica chiaramente spiegando il perché".

(Unioneonline/L)
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