Un anno d'oro per Matteo Renzi e Giuseppe Conte, ma il Paperone della politica italiana è sempre Silvio Berlusconi, che nel 2018 ha dichiarato un reddito di oltre 48 milioni di euro.

I redditi di parlamentari e ministri sono stati pubblicati sul sito Parlamento.it.

Un anno da ricordare per il premier, non solo per l'ingresso a Palazzo Chigi: il reddito dichiarato nel 2018 è di 1,1 milioni di euro, quasi il triplo rispetto al 2017, quando l'avvocato ha avuto un imponibile di 370.314 euro, in linea con quello di professionisti di alto livello. Il boom del 2018, precisa Palazzo Chigi, è dovuto proprio alla carica di premier ricoperta da Conte, che ha dovuto chiudere tutti gli incarichi pendenti emettendo le relative fatture, che altrimenti sarebbero state diluite nel corso del tempo.

Al secondo posto, alle spalle dell'irraggiungibile leader di Forza Italia, si piazza tuttavia un altro avvocato, la leghista Giulia Bongiorno, con i suoi 2,4 milioni di euro.

Restando nel centrodestra, Matteo Salvini viaggia nelle parti basse della classifica con 76.990 euro, superato anche da Giorgia Meloni, che ha dichiarato 97.145 euro.

La presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati, avvocato, denuncia invece un imponibile di 306.461 euro.

Tra i 5 Stelle, non tutti i dirigenti hanno aggiornato i propri dati inserendo quelli del 2018. Mancano, ad esempio, quello di Luigi Di Maio e Roberto Fico. Il più ricco, tra coloro che hanno aggiornato i dati, è il Guardasigilli Alfonso Bonafede, 162.820 euro.

Il Paperone del centrosinistra è Matteo Renzi, grazie alla conferenze a pagamento all'estero: il leader di Italia Viva ha dichiarato 796.281 euro. Un vero e proprio boom, se si pensa che nel 2017 aveva dichiarato 29.315 euro.

Tra i dem spicca l'imponibile dichiarato dal capogruppo al Senato Andrea Marcucci, 663.859 euro.

Passando ai ministri invece. Reddito di 200.767 euro per Dario Franceschini, alle sue spalle il ministro della Difesa Lorenzo Guerini con 131.914 euro, poi quello del Tesoro Roberto Gualtieri (104.134).

Il ministro più povero è Enzo Amendola (Affari Europei) con 45.753 euro, davanti a lui Roberto Speranza (Salute) a quota 77.762.

Per il commissario europeo Paolo Gentiloni l'imponibile dichiarato è di 152.428 euro, ma l'ex premier spiega che nella seconda metà dell'anno - dopo aver lasciato Palazzo Chigi - ha acquistato azioni di varie aziende, il cui valore nel 2019 è di circa 400mila euro.

(Unioneonline/L)
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